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Il formato delle stories conquista anche Google

Come funzionano le google amp stories

 

Il 13 febbraio ad Amsterdam Google ha annunciato il lancio di AMP Stories, uno strumento che consente agli editori di creare contenuti temporanei mobile-friendly che combinano testi, grafica, foto e video.

Le AMP Stories, native per l’ambiente mobile, sono state adattate da Google anche per il desktop, in modo da avere garantita una fruizione cross-device e quindi poter essere condivisi da chiunque. In un prossimo futuro sarà possibile anche inserire al loro interno degli annunci pubblicitari.

Rudy Galfi, il product manager del progetto AMP Stories, ha dichiarato che il nuovo strumento consentirà di veicolare formati pubblicitari estremamente coinvolgenti, e che i proventi andranno al 100% agli editori, in quanto il giornalismo e la produzione di contenuti di qualità hanno bisogno di essere finanziati, in qualche modo.

Quindi Google, fedele al suo motto “Content is king“, non solo cavalca l’onda dei contenuti effimeri (24 ore di vita) ma si pone l’obiettivo di sostenere da un punto di vista economico il settore giornalistico, che dall’avvento del web è entrato in una spirale autodistruttiva. Attualmente tra i partner scelti da Google per testare l’efficacia dello strumento rientrano nomi come CNN, Mashable, Condé Nast, Wired, The Washington Post e Cosmopolitan.

Il formato AMP piace così tanto a Google che lo vorrebbe implementare anche nel sistema di email, che in questo modo diventerebbe più veloce, dinamico, coinvolgente e interattivo. E anche più spendibile per fini pubblicitari, ovviamente.

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